giovedì 30 novembre 2017

Le civiltà delle Terramare

Oggi siamo andati al Parco archeologico della Terramara di Montale, in provincia di Modena, per scoprire come vivevano anticamente alcuni popoli del nostro territorio.
All'inizio la guida ci ha parlato di come vivevano i popoli della Terramare.
  
Poi abbiamo visitato le capanne ricostruite dei popoli della Terramare.
Infine abbiamo fatto un laboratorio archeologico dove abbiamo
tolto la sabbia dai reperti finti.
Al pomeriggio abbiamo messo insieme le informazioni e abbiamo  costruito il quadro della civiltà delle Terramare.

La civiltà della Terramara di Montale

Chi erano?
“Terramara” deriva da “terra marna” che vuol dire terra fertile: il legno e i resti delle capanne di questi villaggi si decomposero e formarono tanti strati di terra fertile. 
Il nome è stato dato recentemente dagli archeologi quando hanno scoperto questa civiltà.
Il luogo e il periodo storico
Le civiltà delle Terramare si svilupparono dal 1600 a.C. al 1200 a.C. a Montale e in tutta la pianura Padana. L’ambiente era pianeggiante e boscoso e disboscarono la zona per costruire dei villaggi. 
Nel 1200 a.C. circa queste civiltà entrarono in crisi, si ipotizza che ci sia stato un periodo di siccità. Per 300 anni la pianura Padana rimase disabitata fino all’arrivo di altri popoli. 
Il villaggio
Il villaggio era circondato da un fossato pieno d’ acqua creato dall’ uomo .
Il terreno era grande 1 ettaro(10.000mq).
Conteneva dai 150 ai 180 abitanti.
Il viaggio era costituto da una piazza , attorno c’ erano le abitazioni delle persone, disposte in file ordinate ; e per proteggersi costruivano una recinzione in legno, sopra il terrapieno in un muro in terra. Al di fuori del villaggio c’ erano i campi coltivati e alberi da frutto. Nel bosco vivevano  gli animali selvatici come i cervi.
Le capanne 
Le capanne erano di legno ed erano rialzate dal terreno perché era umido.
Venivano sorrette da pali di legno. Le pareti avevano un intonaco fatto di fango, sterco di animali e paglia.  Il tetto era composto da canne legate tra loro. 
All’interno della capanna c’era: un focolare, un forno (a volte era all’esterno), un soppalco che utilizzavano come magazzino, dove tenevano le scorte di cibo.b

Avevano due letti: uno piccolo per il capo e uno grande per il resto della famiglia.La capanna del contadino aveva un piccolo spazio per il suo laboratorio in cui teneva  e costruiva gli attrezzi da lavoro, a differenza della capanna del guerriero che aveva il laboratorio del metallurgo.
Attività economiche
Erano agricoltori e coltivavano: grano, fave, lino, lenticchie e cicerchia; allevavano maiali,buoi,cavalli,pecore,capre e mucche.

Praticavano poco la caccia e la pesca.
La società
La società era divisa in tre gruppi o classi sociali: 
il gruppo più importante era quello dei guerrieri perché difendevano il villaggio e usavano il pugnale, la spada e il giavellotto (che veniva lanciato da lontano perché era sottile e leggero), infine la lancia che usavano nei combattimenti corpo a corpo. 
Inoltre c’erano i fabbri che costruivano le armi in bronzo, degli attrezzi agricoli e degli strumenti della vita quotidiana, per esempio il rasoio per farsi la barba. 
Infine i contadini che erano un po’ meno ricchi degli altri e in casa avevano un telaio che utilizzava la moglie in primavera andavano a raccogliere le corna dei cervi per costruirsi gli attrezzi. 
Alimentazione
Nell’età del bronzo si mangiava molta frutta, cereali e poca carne. La carne che mangiavano era quella degli animali che allevavano quindi buoi, maiali, pecore, capre e di qualche animale selvatico. Come frutta mangiavano il frutto del corniolo e poi cereali e legumi: fave, orzo, grano,. Con i cereali facevano le zuppe e il pane
Abbigliamento
Le donne indossavano una tunica bianca fermata con uno spillone di bronzo e con una cintura, solo le mogli dei guerrieri potevano permettersi una spilla con l'  ambra.
Mentre gli uomini portavano una tunica chiara che arrivava fino alle caviglie con un mantello marrone.
Materiali
I principali materiali erano: legno, canne palustri, paglia,sterco di animali,palchi di cervo,fango (argilla) ,pelli,bronzo,lana e lino. Con  questi materiali costruivano attrezzi da lavoro, armi, attrezzi  agricoli,oggetti per la cura personale .
Conoscenze
Gli abitanti della Terramara erano esperti nella fabbricazione degli utensili in bronzo fabbricavano dei bellissimi oggetti in legno, palco di cervo , cuoio; realizzavano dei tessuti in lino e lana, lavoravano  l'ambra. 

mercoledì 29 novembre 2017

mostra di Gino Pellegrini

Oggi siamo andati a Bazzano a vedere una mostra dell'artista locale Gino Pellegrini e abbiamo fatto un laboratorio sulle scritture, prendendo spunto anche dal suo lavoro.
La mostra era molto bella e ci sono piaciuti tanti aspetti: 
"Mi ha colpito il quadro del signore di colore che si ribellava alla guerra". (Arturo G)
"Mi sono piaciuti i quadri che si basavano sugli Indiani d'America "(Valentina)
"Le opere che mi hanno colpito di più sono i telai decorati da elementi naturali come:bastoni, foglie e terra." (Francesca )
"Della mostra mi ha colpito tutto ma specialmente i quadri con i disegni che sembravano veri".(Alessandra).
"Della mostra mi hanno colpito di più i quadri degli Indiani, la grande cassaforte e i telai."(Laura)
"Mi hanno colpito di più: le tele con la scritta bianca e lo sfondo colorato, le piastrelle con le foglie secche e i quadri con l'effetto 3D dato dall' ombra."(Anna)
A me sono piaciuti tanto i dipinti degli indiani.  ( Emna )
mi hanno colpito i quadri con materiali naturali e anche i colori delle foglie.(Giorgia)
A me ha colpito di più i quadri di Gino Pellegrini in particolare la cassaforte. ( Andrea T. )
Mi hanno colpito di più i quadri con degli Indiani perché erano disegnati e dipinti benissimo.(Giorgio)
Mi hanno colpito di più i colori e le sfumature dei quadri di Gino Pellegrini perchè usava colori forti. ( Leonardo.T.)
A me della mostra mi sono piaciuti molto i quadri con gli elementi naturali e quelli con gli Indiani d' America. (Alice).

Che cosa abbiamo voglia di sperimentare dopo aver visto questa mostra?
"Mi  viene voglia di dipingere dei quadri con il suoi colori e il suo stile". (Arturo G)
"Dopo aver visto i diversi quadri mi e' venuta voglia di dipingere"(Valentina)
"Dopo aver guardato la mostra mi viene voglia di fare un telaio con elementi naturali come quelli di Gino Pellegrini. "(Francesca ).
"Mi sono piaciuti perchè mi è venuta voglia di riprodurne migliaia e portarmeli a casa".(Alessandra).  " Ho voglia di rivederli centinaia di volte perché erano meravigliosi".(Laura)
"Mi viene voglia di fare un dipinto mescolando le sue tecniche e un tappeto."(Anna)                             "Mi hanno colpito di più i dipinti degli Indiani con quei colori vivaci le mutande che da lontano sembravano vere."(Christian)trquelli di Gino Pellegrini , in particolare quello quando in cui un indiano che stava suonando la fisarmonica (Emna)
Mi viene voglia di  toccarli e farli anche io(Giorgia)
Mi viene voglia di dipingere la cassaforte ( Andrea T. )
Mi viene voglia di fare dei disegni con il suo stile.(Giorgio)
Mi viene voglia di vedere di nuovo la mostra perchè mi è piaciuto tanto. ( Leonardo.T.)
Dopo la mostra mi è venuta voglia di dipingere, disegnare e creare. (Alice).
A me mi ha colpito di più i dipinti della cantina tipo la cassaforte e quel signore di colore che era coaggioso.  Dopo aver visto la mostra mi viene la voglia di diventare un pittore e le mutande. ( Leonardo Poli )
Mi viene voglia di ristudiarli ancora una volta, solo piu' attentamente per riprodurli . (Alessandro Donini )

martedì 28 novembre 2017

Le macchine alessandrine

Oggi al Museo del Patrimonio Industriale abbiamo fatto un laboratorio sulle macchine inventate da Archimede ed Erone.
All'inizio l'esperta ci ha parlato di Archimede, della città di Alessandria d'Egitto e della sua importanza: aveva un faro alto 140 m, la biblioteca più grande del mondo antico e il Museo dove gli scienziati greci studiavano e realizzavano le loro invenzioni.
Abbiamo scoperto che Archimede era molto curioso e appassionato di scienza.
Ha inventato una macchina, la coclea, che riusciva a trasportare l'acqua dal basso verso l'alto attraverso una spirale che girando trasporta l'acqua.
Abbiamo visto anche il funzionamento delle macchine di Erone: dentro una sfera di rame appesa c'era dell'acqua che veniva riscaldata e trasformata in vapore che usciva dai bocchettoni e in questo modo faceva girare la sfera. Erone ha così scoperto che il vapore è un energia che può spostare le cose.
Alla fine in tre gruppi abbiamo costruito una catapulta (inventata da Archimede) usando dei pezzi di legno già pronti e degli elastici. La catapulta funziona in base al meccanismo della leva: con un appoggio e un oggetto usato come leva e si può sollevare qualsiasi cosa.
Come diceva Archimede: "Datemi una leva e vi solleverò il mondo".







giovedì 5 ottobre 2017

Essere cittadini

In questi giorni abbiamo parlato spesso di cosa vuol dire essere Cittadini di uno Stato. Abbiamo scoperto che la parola "cittadino" è nata nelle città-stato greche ma a quel tempo non erano considerati cittadini gli schiavi, le donne, gli stranieri e chi non aveva niente.
Oggi essere Cittadini di uno Stato, cioè appartenere ad uno Stato, comporta un insieme di diritti e i doveri che sono uguali per tutti.
La maestra ci chiede se risultiamo tutti cittadini italiani. Per la maggior parte è scontato perché entrambi i genitori sono italiani, c'è qualcuno nato in Italia ma da genitori stranieri però uno dei genitori ha la cittadinanza italiana, quindi anche i figli sono cittadini italiani. La maestra ci spiega che in Italia non basta essere nati in Italia per essere subito cittadini italiani: un bambino nato da genitori stranieri deve aspettare fino a 18 anni per avere la cittadinanza italiana. Adesso si sta cercando di far approvare una legge, chiamata Ius Soli che permetta a questi bambini di diventare cittadini italiani prima dei 18 anni.
Per capire meglio abbiamo visto un video realizzato da bambini di un'altra 5° elementare.

https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=U8KRd6rKMXU

martedì 3 ottobre 2017

Giornata in memoria delle vittime dell'immigrazione

Dopo aver letto un mito che spiega la creazione dell’uomo con della terra di diversi colori, riflettiamo sugli esseri umani: siamo tutti uguali o diversi? Ecco i nostri pensieri.
Siamo uguali e diversi.
Gli uomini sono tutti uguali perché sono terrestri, abitano la Terra, hanno le stesse parti del corpo anche se ognuno le ha diverse. Sono uguali nella capacità di pensare e nell’intelligenza anche se i pensieri sono diversi. Sono tutti allo stesso livello, nessuno ha il diritto di comandare gli altri, hanno tutti gli stessi diritti: diritto alla libertà, alla libertà di pensiero, alla vita (quindi il diritto alla salute, ad essere curato e sostenuto, il diritto a vivere in un ambiente sano, diritto al cibo e all’acqua),  il diritto alla pace, il diritto all’istruzione e al gioco per i bambini, il diritto al voto e al lavoro.
La maestra allora ci dice che oggi, 3 ottobre è la giornata in memoria delle vittime dell'immigrazione. Ci pone la domanda:
Perché le persone emigrano? Per sfuggire a una situazione di guerra o di povertà dove non sono rispettati i propri diritti o per trovare una vita migliore.
E’ giusto che uno possa andare dove vuole? Sì, ma dipende da cosa deve fare. Deve rispettare le regole del luogo, uno può andare dove vuole ma rispettando gli altri, uno straniero che arriva in Italia non deve rovinare ciò che trova; oltre a rispettare le regole deve fare delle belle azioni, deve essere gentile, non deve occupare le case degli italiani, si devono rispettare le usanze del paese dove si va.
Si parla sempre degli altri che emigrano, ma noi siamo dei migranti? E i nostri famigliari? Si scopre che la maggior parte di noi ha delle storie di emigrazione da raccontare, vissute direttamente o dai genitori o dai nonni. Quindi l’uomo si è sempre spostato. La maestra ricorda he anche gli antichi Greci si spostavano e fondarono colonie in Italia portando le loro conoscenze e la loro cultura. La storia è fatta di popoli diversi che si incontrano e danno vita a nuove civiltà.
Bisogna accoglierli e dargli una casa? Quelli che nessuno vuole sì, ma le case per tutti non ci sono, ci sono i centri di accoglienza.   
Risultati immagini per fu'ad e jamilaLa maestra allora ci fa vedere un breve filmato che racconta l'inizio della storia di Fu'ad e Jamila e noi dobbiamo scrivere il continuo. 
Immaginiamo il finale felice di questa storia tragica. 

Fu’ad e Jamila: un lungo viaggio verso una terra lontana.
Un giorno Fu’ad e Jamila lasciano l’Africa, la loro terra, per trovare una vita migliore al di là del mare. Jamila è incinta. 
Partono a bordo di un barcone pieno di altre persone.
Durante il viaggio scoppia un temporale e travolge la barca, le persone cadono in mare.
Ma quando tutto sembra perduto, la vita riserva grandi sorprese…

Fu'ad e Jamila stanno per affogare, che paura! Ma ad un certo punto arriva il motoscafo della guardia costiera e si sente: -"Se siete vivi fatevi vedere!-" Fu'ad e Jamila cercano di nuotare verso la barca della guardia costiera e urlano-"Aiuto!Aiuto!-" Così la guardia costiera li aiuta e li porta in salvo sulla terraferma. Sembra un miracolo! (Davide e Viola) 

Fu'ad trova un tronco e aiuta Jamila ad aggrapparsi mentre lui nuota verso un' isola trascinando la moglie verso la riva. 
In quest' isola c'è un vulcano, "Stromboli", che il giorno stesso erutta, quindi gli abitanti si radunano in spiaggia. Ma quando arrivano trovano lei e lui in mezzo al canneto.
Li aiutano a rialzarsi e li offrono ospitalità. Un mese dopo Fu'ade Jamila partono assieme a una barca, per andare in Francia. Due mesi dopo lo sbarco nasce il figlio Jan. (Giulia e Anna)

Fu'ad e Jamila  riescono a salvarsi nuotando e arrivano su una roccia  di un'isola, e li aspettano una  barca che li salva. L'acqua  è gelida, non c' è cibo ma soprattutto c'è freddo. Purtroppo Jamila non sta molto bene perchè è incinta.  Passano la notte al gelo e loro sono spaventati. Al mattino ad un certo punto vedono una barca di pescatori che contiene poche persone . Arrivata la barca salgono e partono,ma a un certo punto vedono che c'e un buco . Fortunatamente una signora ha un pentolino per tappare il buco. Infine Fu 'ad e Jamila vedono una terra e chiedono ai pescatori di fermarsi. Allora ringraziano,scendono dalla barca e vanno a vivere in quella terra: l'Italia.  (Giorgia Leonardo P)

Fu'ad si risveglia sulla sabbia calda e morbida, con affianco sua moglie addormentata e si incammina alla ricerca di cibo e di cure per se e sua moglie.Fu' ad trova due noci di cocco e delle liane;le cura le ferite. Dopo qualche ora Jamila si risveglia davanti al mare azzurro cristallino; a sera i due accendono un falò e cercano riparo per la notte.Il giorno dopo Fu'ad cerca cibo e acqua per nutrirsi; improvvisamente vede una nave da crociera e avverte Jamila della novità. Fu'ad cerca di farsi notare e alla fine ce la fa e si salvano. Jamila sulla nave sente dei calci perché stanno per nascere due bambini. Jamila si mette su un letto a partorire, spinge forte tante volte e infine nascono due gemelli: Chrisian e Alessandro.
                                      (Alessandro e Christian)

Fu' ad sopravvive alla tempesta perchè prima di svenire si attacca ad un asse della barca, si salva.
Al mattino Fu' ad si sveglia e si trova in una spiaggia della Sardegna, mentre tutti lo guardano.
Lui è triste perchè ha perso Jamila. Ad un tratto sente delle urla:-Aiuto aiutatemi!
Fu' ad capisce che è Jamila, allora corre al porto e la vede su uno scoglio; chiede aiuto ai marinai, la salvano e la portano all' ospedale. In quel momento Fu' ad è molto nervoso.
Dopo qualche mese, Jamila partorisce e fanno entrare il padre molto felice perchè vede Jamila con il  suo bambino.
Quando il bambino è più grande Fu' ad diventa marinaio e affittano una casa. Si stabiliscono in Sardegna e diventano una famiglia normale.

                                                                                          (Alice Laura Alessandra)
Un giorno Fu'ad e Jamila lasciano l'Africa,la loro terra,per trovare una vita migliore al di la'del mare. Jamila è incinta.
Partono a bordo di un barcone pieno di altre persone.Durante il 
viaggio scoppia un temporale travolge la barca , le persone cadono in mare . Ma quando tutto sembra perduto ,la vita riserva grandi sorprese...Fu'ad perde di vista sua moglie e cerca di non affogare.
Ad un certo punto Fu'ad intravede una nave e chiede aiuto urlando.
Il capitano della nave se ne accorge allora si avvicina e gli lancia un salvagente e lo fa salire sulla nave. 
Poi riprendono a navigare.Fu'ad pensa che sua moglie sia morta e si sente molto triste. All'improvviso Fu'ad vede in acqua una persona che chiede aiuto e in quel momento si rende conto che e' Jamila,che in quel momento e' felice perche' e' salva e sale sulla nave.Dopo Fu'ad vede altre persone di un altro barcone e le aiuta a salire in barca e tra quelle persone trova la sua famiglia suo padre,sua madre,che è molto impaurita. Infine ritornano sulle terraferma tutti felici,in barca.
                       (Valentina Alessandro)


Fu'ad e Jamila nuotano fino a degli scogli dove ci salgono e ci passano la notte fredda e paurosa. Jamila a un certo punto della notte si sente male allora sveglia Fu'ad che la abbraccia così lei si riaddormenta. Al mattino Fu'ad le da delle cozze che trova nello scoglio e lei abbraccia Fu'ad.Dopo un'ora da uno scoglio in lontananza,uno che era nel barcone con loro grida:-Evviva!Ma loro non capiscono.Subito dopo Fu'ad vede una barca di pescatori e grida:-Aiuto,aiuto!!! Dopo un po la barca si avvicina e loro ci salgono,i pescatori accolgono con gioia e li portano in Sicilia dove nasce il figlio Jamila e Fu'ad, poi trovano una casa in cui vivere.In quella casa ci restano tutta la vita con la felicità nel cuore.
               (Francesca e Leonardo.

Un giorno Fu'ad e Jamila lasciano l'Africa,la loro terra ,per trovare una vita migliore aldilà del mare .Jamila è incinta .
Partono a bordo di un barcone pieno di altre persone.
Durante il viaggio scoppia un temporale e travolge la barca , le persone cadono in mare .
Ma quando tutto sembrava perduto ,la vita riserva grandi sorprese.
All'improvviso Fu'ad e Jamila  vedono una barca di pescherecci ,gridano:-Aiuto,aiuto!!!.
Nuotano fino alla barca ,il pescatore li avvista e gli butta due salvagenti .
Sono molto deboli e il pescatore gli offre del  cibo .
Fu' ad Jamila chiedono al marinaio se li può portare su un isola vicina ,perchè Jamila è incinta .
All' improvviso Jamila sente dei dolori alla pancia ,il pescatore capisce che deve partorire .
Arrivano al porto di Lipari ,il pescatore prende la macchina e li accompagna all' ospedale .Jamila partorisce ,il pescatore gli trova un lavoro e gli affitta una casa .
Fu' ad e Jamila lo ringraziano di tutto quello che ha fatto e vivono una vita felice insieme al loro bimbo Enea.
                                       (Andrea G. e Melissa)

Un giorno Fu'ad e Jamila lasciano l'  Africa, la loro terra per trovare una vita migliore al di là del mare. Jamila è incinta. Partono a bordo di un barcone pieno di altre persone.
Durante il viaggio scoppia un temporale e travolge la barca, le persone cadono in mare .
Ma quando tutto sembra perduto, la vita riserva grandi sorprese ...
Ad un certo punto la barca si spezza, in tanti pezzi. Fu'ad e Jamila si salvano perchè si aggrappano a un pezzo piuttosto grande di barca, però siccome sono stanchi si addormentano; quando si svegliano vedono che il mare si è calmato. In quel momento passa un traghetto che torna in Sicilia, li vede e li porta su un' isola.
Quando arrivano sull' isola, delle persone che gli accolgono e gli danno da mangiare e visto che loro non conoscono l' isola, si perdono. Mentre camminano per trovare la città Jamila partorisce un bambino bellissimo che si chiama Jonny. Dopo un pò che camminano, trovano una fattoria dove c'è una coppia di signori che gli accolgono molto bene; gli danno dei soldi, dei vestiti e da mangiare. Fu'ad, Jamila e Jonny vanno a vivere in Calabria dove si riffano una nuova vita.
                 
                                      (Arturo.G e Emma)

Un giorno Fu'ad e Jamila lasciarono l'Africa ,la loro terra ,per trovare una vita migliore al di la' del mare. Jamila e' incinta, partono a bordo di una barcone pieno di altre persone. Durante il viaggio scoppia un temporale e travolge la barca, le persone cadono in mare.
Ma quando tutto sembra perduto, la vita riserva grandi sorprese...
Fu'ad e Jamila riescono a salvarsi aggrappandosi a dei pezzi dalla barca e le correnti li trasportano su un'isola. Nel frattempo che aspettano una nave che li veda Fu'ad va a cercare del cibo, Jamila visto  che è incinta resta sulla spiaggia a riposarsi.
Dopo qualche ora Fu'ad torna con delle noci di cocco che mangiano subito perché hanno molta fame. 
Più tardi arriva un motoscafo della guardia costiera e gridano "aiuto aiuto siamo qui!!!" il signore che è sul motoscafo li sente e li aiuta a salire e li porta su un traghetto diretto in Italia. 
Infine trovano un lavoro e una vita migliore.
                                                 (Giorgio Andrea)

giovedì 28 settembre 2017

Cos'è l'infinito?

Infinito è una parola che abbiamo sentito molte volte in questi giorni: quando  abbiamo letto il brano "L'infinito alla stazione sull'oceano", oppure quando ci siamo posti delle domande, per esempio:"E' nata prima la gallina o l'uovo?" o "Qualcosa può nascere dal niente?"
Allora la maestra ci ha chiesto "Cosa vuol dire infinito?"
Tutti abbiamo risposto che l'infinito è qualcosa che non finisce mai.
Abbiamo riflettuto su un'immagine che ci fa pensare all'infinito e ognuno di noi ha detto quello che pensava: l'universo, il cielo, le stelle, il mare, (quello della Croazia ), le erbacce, lo spazio, gli alberi,una casa che da fuori piccola ma dentro sembra infinita, l' autostrada,l' aria, la foresta, l' oceano, le montagne in lontananza, i pesci, i numeri, i bambini, gli animali,le piante, il sole, i bambini, gli anni.

Ma secondo noi che cosa nel mondo è infinito?  L' aria, il vento, le strade, l' amore, la felicità,  la tristezza, il mare, l' universo, l' acqua, le stelle, i numeri, il cielo, lo spazio, il fiume, i paesaggi, i pianeti.     

mercoledì 27 settembre 2017

La discussione democratica

In questi giorni le maestre stanno evidenziando alcuni problemi in classe, prima di tutto le chiacchiere e la distrazione durante l'ora di lezione.
Allora ci propongono di parlarne in cerchio e di trovare le soluzione in modo democratico, cioè discutendo, proponendo delle soluzioni ascoltate da tutti e che poi vengono messe ai voti.
La DEMOCRAZIA è un tipo di governo nato in Grecia che vuol dire proprio "governo del popolo".
Noi 5°A siamo una piccola società. La maestra ci chiede qual è una delle nostre regole e uno dice "Non picchiarsi". Viene fuori che fa parte di una regola più grande del "RISPETTARSI" che comprende anche: non insultare, non prendere in  giro, non giudicare, non escludere qualcuno. Qualcuno dice anche "permettere agli altri di seguire la lezione" e anche " non far incolpare qualcuno che è innocente", come quando per colpa di un bambino tutta la classe viene messa in punizione.
Quindi come fare per fare i modo che nessuno disturbi la lezione.
Dopo tante  discussione vengono fuori diverse proposte e alla fine viene votata alla maggioranza la seguente "conseguenza" o sanzione di un comportamento sbagliato:
"Se durante la lezione uno disturba  chiacchierando, giocando o interrompendo o si distrae, durante la ricreazione deve scrivere 50 volte una frase che riassuma il suo comportamento sbagliato. Se il comportamento continua, la sanzione si raddoppia o si triplica"



lunedì 25 settembre 2017

Come i primi filosofi...

Come i primi filosofi greci iniziamo a rispondere alle grandi domande sull'esistenza usando il ragionamento.
Ma chi sono i filosofi? La parola FILOSOFIA deriva dalle due parole greche FILO (=amore) e SOFIA (= sapere) e vuol dire AMORE PER IL SAPERE.
Prima dei filosofi greci l'uomo si dava delle risposte attraverso i miti e la religione, trasmesse di padre in figlio. I primi filosofi hanno cercato di trovare delle risposte con la logica, il ragionamento, e con l'esperienza. La scienza e tutto il sapere a cui siamo arrivati noi oggi nasce soprattutto dai filosofi e dagli scienziati greci.
Allora anche noi da piccoli filosofi cerchiamo di ragionare sul mondo e sull'uomo. Partiamo da domande che sono sorte in classe ed ecco le risposte a cui siamo arrivati discutendone nei gruppi.
1   1) Qualcosa può nascere dal niente?
      -Ci sono numerose risposte che noi non possiamo immaginare e gli uomini non riescono ad averle tutte, tante cose sono avvolte nel mistero.  
      - Dal niente non può nascere qualcosa. 
      - Il niente non esiste perché anche in quello che ci sembra niente come l'aria in realtà c'è qualcosa. 
      - Alcuni dicono che qualcosa può nascere dal niente, perché ciò che è all'inizio si deve essere fatto da solo. 
P    - Per tutto ci deve essere un inizio: ci deve essere sempre un padre e una madre. 
      - Ma allora qual'è l'inizio? 
      - Le persone sono infinite anche se moriranno, ciò che è infinito è la catena dell'umanità e degli esseri viventi. 
      - Chi crede in Dio può pensare che lui ha creato il mondo. 
      - E' una domanda INFINITA, perché se il Big Bang è nato da della materia, quella materia da dove è nata? 

      2) Chi l’ha fatto il Big Bang? 
       - Il Big Bang si è fatto da solo, le particelle si sono formate dal nulla e insieme hanno scatenato scatenato il Big Bang. 
      - Qualcuno dice che è stato Dio, altri che sono stati gli alieni (da quale pianeta venivano se i pianeti non esistevano? Per alcuni è stato uno scontro di asteroidi o l'esplosione di un pianeta. 


3  3)  E’ nato prima l’uovo o la gallina?
     Per alcuni  è nato prima l'uovo: due uccelli si sono accoppiati ed è nato un uovo, ma in realtà  i due uccelli sono nati da un uovo. 
     Per altri il primo uovo si è fatto da solo: delle particelle insieme hanno formato un uovo che è un essere unicellulare. 
      Alcuni dicono che è nata prima la gallina, dall'evoluzione di un altro essere vivente.
      
     Conclusione: non si riesce ad arrivare ad una conclusione perché nessuno ha le prove, sembra che ci sia una catena INFINITA di uova e galline. 

     Per concludere ognuno dice la parola che gli viene in mente pensando a questi ragionamenti: 
     UOVO     VITA    CREAZIONE     INFINITO    PRINCIPIO      CATENA     NATURA      
      ENERGIA     ESPANSIONE      EVOLUZIONE       CICLO       FILOSOFIA









  



lunedì 18 settembre 2017

Riflessioni sul nuovo anno scolastico in quinta.

Oggi la maestra Paola ci ha posto delle domande per riflettere su questo nuovo anno scolastico, molto speciale. Ne abbiamo discusso in piccoli gruppi e poi abbiamo condiviso le riflessioni con gli altri. Ecco che cosa è emerso:
1   -Perché si viene a scuola?
Si viene a scuola per imparare ad essere educati, fare nuove conoscenze, imparare cose nuove, inoltrarsi in nuove avventure, accrescere le nostre conoscenze; per avere un futuro migliore, imparare a stare insieme agli altri, migliorare noi stessi, scoprire ciò che ci circonda.
    - Quali capacità dobbiamo sviluppare quest’anno?
Dobbiamo sviluppare la capacità di stare in silenzio, l’ascolto, la fiducia in noi stessi e negli altri, la comprensione, la calma, l’attenzione, la fantasia, la forza di volontà, la calligrafia, la lettura, comportarsi più seriamente e con maggior impegno.
    - In che cosa devi migliorare secondo te?
Ognuno di noi deve migliorare sin qualcosa soprattutto nelle materie in cui si ha più difficoltà: la scrittura, l'ortografia e l'abilità di lettura, i calcoli matematici. Non bisogna piangere quando si sbaglia,  occorre rispettare le maestre e compagni, essere meno timidi, migliorare il carattere ed il comportamento; avere più fantasia, più pazienza, essere più ordinati.
- Che cosa ci deve mettere ognuno di noi?
Ognuno ci noi ci deve mettere più attenzione e gentilezza, grinta, coraggio, ascolto, cura, impegno, volontà e rispetto, "testa", fiducia e allegria.
- Quali argomenti ti piacerebbe affrontare in classe?
Il corpo umano,  i popoli antichi, le regioni, le professioni, la politica e ciò che succede nel mondo, ciò che ci aspetta nella scuola media, i Romani, la tecnologia del futuro.
- Quali sono le tue paure pensando alla scuola media?
Le nostre maggiori paure sono: essere bocciati, arrivare alle medie e  non essere abbastanza preparati, non riuscire a finire i compiti, sbagliarli, arrivare in ritardo a scuola, avere professori severi, prendere delle insufficienze e avere troppi compiti a casa, non studiare abbastanza, non essere rispettati dagli altri.

Questi pensieri (e paure) sono importanti e abbiamo tutto un anno davanti per affrontarli, crescere insieme e prepararci al meglio. BUON ANNO A TUTTA LA QUINTA A!

venerdì 15 settembre 2017

PRONTI...VIA!
SI RIPARTE IN...
QUINTA!

E' stato bello ritrovarsi, riabbracciarsi e ripartire insieme.
Dopo i saluti e i racconti delle vacanze, le mastre ci hanno proposto di DARCI LA MANO  e stringere insieme un patto di alleanza. Ognuno di noi ha espresso i suoi buoni propositi verso i compagni e il suo impegno a scuola, scrivendoli nella sua "mano" di cartoncino.
CI DIAMO LA MANO PER CRESCERE INSIEME: E' UNA PROMESSA!

venerdì 19 maggio 2017

I Cretesi

Oggi abbiamo "incontrato" un'altra grande civiltà del Mediterraneo: la civiltà minoica, che deve il suo nome al grande re Minosse, re di Creta, l'isola sul mare Egeo.
Minosse è famoso per il mito del Minotauro, il mostro con la testa di toro ucciso da Teseo.

I cretesi costruivano enormi palazzi, decorati con bellissimi affreschi. 

Per approfondire questa civiltà,  puoi guardare questi video:
https://www.youtube.com/watch?v=oaJxo2rWrI0
https://www.youtube.com/watch?v=70iKN4969TU&t=14s
https://www.youtube.com/watch?v=08EYCGYeB-Y

lunedì 15 maggio 2017

Il laboratorio teatrale

Quest'anno abbiamo fatto un'esperienza nuova: un laboratorio teatrale. E' stata un'avventura forte che ci ha fatto crescere. Il laboratorio si è sviluppato in 5 incontri di due ore ciascuno.

Nel primo incontro Bibi, l'esperta del Teatro delle Temperie, ha proposto giochi di presentazione e alcune attività di riscaldamento che sviluppano l'attenzione e la concentrazione, come il gioco del pistolero.
Poi abbiamo parlato di cos'è il teatro e di quali sono gli elementi importanti: degli attori o marionette che presentano i personaggi, un pubblico, una storia, uno spazio.  Quindi abbiamo iniziato ad esplorare lo spazio e a occuparlo in modi diversi con giochi come quello della zattera.
Infine a gruppi abbiamo preparato delle scenette e le abbiamo presentate agli altri: insieme abbiamo capito che cosa andava bene e cosa invece non si capiva.
 Nel secondo incontro abbiamo fatto diverse attività di riscaldamento continuando a lavorare sullo spazio e il corpo: camminare consapevoli degli altri, fermarsi e ripartire insieme, ascoltare il gruppo o, in coppia, muoversi insieme all'altro imitandolo. Esercizi che aiutano la concentrazione, l'osservazione e la capacità di mettersi in relazione con gli altri.
Abbiamo lavorato su come rendere visibile lo spazio: Bibi ci ha proposto di entrare in scena e con i nostri gesti rendere visibile un ambiente e un'azione che avevamo immaginato. E' stato interessante capire come renderlo più chiaro e comprensibile a chi ci guarda. E' stato arricchente per la nostra immaginazione.

Il terzo incontro è iniziato silenziosamente e con una musica che ci ha invitato a concentrarci sulle immagini che Bibi creava coi gesti e che dovevamo imitare stimolando la nostra immaginazione. Ci siamo immersi in questo momento intenso!
Poi camminando nello spazio passavamo dalla posizione neutra a quella di una situazione suggerita da Bibi: sono stanco, mi hanno rotto un gioco, mi hanno accusato ingiustamente, entro in casa senza farmi sentire,ecc.  Un bell'esercizio per gestire meglio il proprio corpo. Abbiamo anche iniziato a lavorare sulle emozioni: sentirle e comunicarle agli altri. Ecco una delle attività che abbiamo realizzato: un bambino entra in scena con un'emozione, apre una scatola e in base a ciò che vede la sua emozione  cambia. Con questi giochi impariamo a vivere ed esprimere le emozioni usando la nostra immaginazione.
Nel  quarto incontro lavoriamo sul personaggio e sulla relazione: è la relazione che crea una storia. Uno entra in scena con un personaggio e gli altri improvvisano per creare una relazione. Bibi ci propone un esercizio per esprimere il carattere: camminando nello spazio dobbiamo sentire la pesantezza o la leggerezza, la lentezza o la velocità, la grandezza o la piccolezza, e percepire con quali caratteri sono in relazione: il timido, l'aggressivo, l'ansioso, l'estroverso, il vanitoso, ecc.
Poi ognuno entra in scena rappresentando uno di questi caratteri e infine in gruppo si rappresenta una scena, ognuno con il suo carattere. Bravissimi!
Nell'ultimo incontro insieme ad Alessia ripassiamo gli elementi del teatro: il luogo, il personaggio, l’emozione e la relazione che crea la storia.
In cerchio ripercorriamo gli esercizi già fatti che ci aiutano a sviluppare concentrazione e riflessi: ci passiamo una pallina immaginaria, ci presentiamo trasformando il nostro corpo in un personaggio e cambiando la voce; giochiamo “al come se”, sentendo veramente le emozioni e con quella sensazione dobbiamo dire il nostro nome: la tristezza, la noia, la preoccupazione, ecc. Sempre giocando “al come se” immaginiamo delle situazioni e ci muoviamo di conseguenza ("se io vedo e sento quella situazione allora la vedranno anche gli altri") : in una stanza al buio, sotto la pioggia senza ombrello, nel bosco la sera, come se foste in un palazzo di cristallo, in spiaggia d’estate...
Poi mettiamo in scena la relazione: un bambino entra scegliendo personaggio, emozione e luogo e lo mostra in un fermo immagine; il secondo entra e si mette in relazione con il primo sempre con un’immagine immobile. Alessia poi propone di dare vita alle immagini.  Per creare una storia occorre che nasca un problema nella relazione, qualcosa da risolvere: uno legge il giornale, l’altro glielo prende; c’è chi si fa un selfie e qualcuno lo prende in giro, ecc.
Dopo Alessia propone dei luoghi e a gruppi si creano delle "cartoline" che ad un certo punto si animano: in spiaggia, al cinema, a scuola, sull’autobus…
Infine propone un’improvvisazione: sul palco iniziano in tre e man mano che uno esce entra un personaggio diverso. E alla fine ci salutiamo con un abbraccio.
In conclusione ci diciamo che cosa ci ha dato questo laboratorio:
"E' stato molto divertente, abbiamo imparato ad esprimere meglio le emozioni e ciò che siamo, a dare più senso a quello che diciamo, a dare un senso alle storie. Ci è servito a superare la paura di esprimerci e di essere giudicati, a sentirci più liberi di dire ciò che proviamo, a mettere in azione l’immaginazione e usare meglio il corpo. Qualcuno dice: “Ora mi arrabbio meglio”. Altri confermano che ci è servito per imparare a gestire meglio le emozioni e ad esprimerle meglio col corpo e con i gesti.
Siamo felici di questa bellissima esperienza!


giovedì 11 maggio 2017

Gita in Trentino

Il 4 maggio al mattino siamo partiti con le altre quarte per una gita scolastica a Rovereto e Trento.
Dopo aver salutato i genitori siamo saliti sul pullman e siamo partiti per Rovereto. E’ stato triste ed emozionante.
Dopo un’ora abbiamo iniziato a lanciarci il foulard di Giorgia  per giocare fino a quando il bus non si e’ fermato in una stazione di servizio per fare una merenda. Mezzora dopo ci siamo rimessi in viaggio. Ad un certo punto siamo entrati in un meraviglioso paesaggio di montagna dove abbiamo visto le Prealpi e le Alpi con la cima innevata.
Dopo poco tempo siamo  arrivati a Rovereto e con una piccola camminata abbiamo raggiunto l'ostello: l’”Ostello di Rovereto”.
Siamo usciti dall’ostello e le maestre hanno deciso di fare una passeggiata  nel centro storico di Rovereto. Abbiamo percorso un viale circondato da negozi, poi siamo arrivati davanti a una chiesa bianca e arancione con una scritta e un disegno:la scritta è antica e dice che la chiesa è  dedicata a San  Marco,il disegno rappresentava un leone alato con una pergamena in mano. Davanti alla chiesa abbiamo scattato delle foto.
Ci siamo incamminati fino ad arrivare a una scalinata che ci ha portato al museo della guerra dove abbiamo sentito l'allarme che usavano durante la guerra per avvertire quando arrivavano i bombardieri.
Abbiamo pranzato in ostello e, visto che pioveva, non siamo andati nel bosco ma al museo civico. Siamo entrati e la nostra prima impressione era che non ci volevamo entrare. Il primo laboratorio che abbiamo fatto in realtà era una visita guidata sugli animali e le loro zampe.
Appena abbiamo finito la visita abbiamo visto un vitello a 2 teste impagliato, poi abbiamo cominciato un laboratorio sulle piante:
ci hanno spiegato che le piante sanno comunicare tra loro e lo fanno per aiutarsi e avvertire dei pericoli. Più tardi abbiamo iniziato un altro laboratorio sul baco da seta e sulle farfalle.
Usciti di lì abbiamo fatto un altro giro per Rovereto.
Quando siamo arrivati all’ ostello un signore ci ha dato i pass per aprire le porte delle nostre belle camere, poi abbiamo preparato i letti e abbiamo messo a posto i vestiti. Dopo siamo scesi giù per la cena: abbiamo mangiato la pasta al pomodoro e la carne con le patate e le verdure.
In seguito siamo andati all’ultimo piano dove abbiamo fatto un video per salutare i nostri genitori.
Infine siamo andati nelle nostre camere per riposare e ci siamo preparati per dormire anche se alcuni hanno giocato e altri sono andati  direttamente a letto! È stata un’esperienza bellissima!!!

Il mattino dopo con il bus siamo andati al Muse di Trento che è un museo di scienze  naturali. Al Muse ci sono 5 piani che rappresentano le diverse altitudini e il più alto rappresenta la cima di una montagna, quindi cambiano gli animali rispetto al clima che c’è nei diversi ambienti.
Abbiamo partecipato ad una visita guidata su come comunicano gli animali.Abbiamo visto tanti animali taxidermizzati. La guida ci ha letto delle lettere su dei problemi degli animali ad esempio quella del postino che aveva paura che il cane lo sbranasse.
Successivamente ci ha spiegato due cose importanti:
   - La lotta fra i cervi maschi per conquistare le femmine, ha detto che ogni tanto invece di fare la lotta fisicamente fanno la gara di chi bramisce di  più a lungo.
- L’ ululato dei lupi serve per dire “ho trovato cibo” o “aiuto.” Abbiamo anche scoperto che le formiche per trovare il formicaio lasciano puzzette molto puzzolenti. Di seguito abbiamo fatto un gioco. Come ultima cosa abbiamo toccato il ghiacciaio freddo e vero: era bellissimo!
Infine siamo andati in un ristorante lì vicino e abbiamo mangiato delle buonissime lasagne e carne con patate.


Dopo pranzo siamo tornati al Muse e abbiamo fatto un laboratorio, "assaggi di matematica" : divertente ma soprattutto strano.
Poi con le maestre abbiamo visitato il museo. Prima di tornare a casa abbiamo mangiato il gelato: -Che buono!
Sull'autubus Giorgio, ubriaco di gelato alla coca cola, diceva cose sciocche. Infine Paola ci ha dato la spilla del Muse e siamo arrivati.

E' STATA LA GITA PIU' BELLA DELLA NOSTRA VITA!