venerdì 19 maggio 2017

I Cretesi

Oggi abbiamo "incontrato" un'altra grande civiltà del Mediterraneo: la civiltà minoica, che deve il suo nome al grande re Minosse, re di Creta, l'isola sul mare Egeo.
Minosse è famoso per il mito del Minotauro, il mostro con la testa di toro ucciso da Teseo.

I cretesi costruivano enormi palazzi, decorati con bellissimi affreschi. 

Per approfondire questa civiltà,  puoi guardare questi video:
https://www.youtube.com/watch?v=oaJxo2rWrI0
https://www.youtube.com/watch?v=70iKN4969TU&t=14s
https://www.youtube.com/watch?v=08EYCGYeB-Y

lunedì 15 maggio 2017

Il laboratorio teatrale

Quest'anno abbiamo fatto un'esperienza nuova: un laboratorio teatrale. E' stata un'avventura forte che ci ha fatto crescere. Il laboratorio si è sviluppato in 5 incontri di due ore ciascuno.

Nel primo incontro Bibi, l'esperta del Teatro delle Temperie, ha proposto giochi di presentazione e alcune attività di riscaldamento che sviluppano l'attenzione e la concentrazione, come il gioco del pistolero.
Poi abbiamo parlato di cos'è il teatro e di quali sono gli elementi importanti: degli attori o marionette che presentano i personaggi, un pubblico, una storia, uno spazio.  Quindi abbiamo iniziato ad esplorare lo spazio e a occuparlo in modi diversi con giochi come quello della zattera.
Infine a gruppi abbiamo preparato delle scenette e le abbiamo presentate agli altri: insieme abbiamo capito che cosa andava bene e cosa invece non si capiva.
 Nel secondo incontro abbiamo fatto diverse attività di riscaldamento continuando a lavorare sullo spazio e il corpo: camminare consapevoli degli altri, fermarsi e ripartire insieme, ascoltare il gruppo o, in coppia, muoversi insieme all'altro imitandolo. Esercizi che aiutano la concentrazione, l'osservazione e la capacità di mettersi in relazione con gli altri.
Abbiamo lavorato su come rendere visibile lo spazio: Bibi ci ha proposto di entrare in scena e con i nostri gesti rendere visibile un ambiente e un'azione che avevamo immaginato. E' stato interessante capire come renderlo più chiaro e comprensibile a chi ci guarda. E' stato arricchente per la nostra immaginazione.

Il terzo incontro è iniziato silenziosamente e con una musica che ci ha invitato a concentrarci sulle immagini che Bibi creava coi gesti e che dovevamo imitare stimolando la nostra immaginazione. Ci siamo immersi in questo momento intenso!
Poi camminando nello spazio passavamo dalla posizione neutra a quella di una situazione suggerita da Bibi: sono stanco, mi hanno rotto un gioco, mi hanno accusato ingiustamente, entro in casa senza farmi sentire,ecc.  Un bell'esercizio per gestire meglio il proprio corpo. Abbiamo anche iniziato a lavorare sulle emozioni: sentirle e comunicarle agli altri. Ecco una delle attività che abbiamo realizzato: un bambino entra in scena con un'emozione, apre una scatola e in base a ciò che vede la sua emozione  cambia. Con questi giochi impariamo a vivere ed esprimere le emozioni usando la nostra immaginazione.
Nel  quarto incontro lavoriamo sul personaggio e sulla relazione: è la relazione che crea una storia. Uno entra in scena con un personaggio e gli altri improvvisano per creare una relazione. Bibi ci propone un esercizio per esprimere il carattere: camminando nello spazio dobbiamo sentire la pesantezza o la leggerezza, la lentezza o la velocità, la grandezza o la piccolezza, e percepire con quali caratteri sono in relazione: il timido, l'aggressivo, l'ansioso, l'estroverso, il vanitoso, ecc.
Poi ognuno entra in scena rappresentando uno di questi caratteri e infine in gruppo si rappresenta una scena, ognuno con il suo carattere. Bravissimi!
Nell'ultimo incontro insieme ad Alessia ripassiamo gli elementi del teatro: il luogo, il personaggio, l’emozione e la relazione che crea la storia.
In cerchio ripercorriamo gli esercizi già fatti che ci aiutano a sviluppare concentrazione e riflessi: ci passiamo una pallina immaginaria, ci presentiamo trasformando il nostro corpo in un personaggio e cambiando la voce; giochiamo “al come se”, sentendo veramente le emozioni e con quella sensazione dobbiamo dire il nostro nome: la tristezza, la noia, la preoccupazione, ecc. Sempre giocando “al come se” immaginiamo delle situazioni e ci muoviamo di conseguenza ("se io vedo e sento quella situazione allora la vedranno anche gli altri") : in una stanza al buio, sotto la pioggia senza ombrello, nel bosco la sera, come se foste in un palazzo di cristallo, in spiaggia d’estate...
Poi mettiamo in scena la relazione: un bambino entra scegliendo personaggio, emozione e luogo e lo mostra in un fermo immagine; il secondo entra e si mette in relazione con il primo sempre con un’immagine immobile. Alessia poi propone di dare vita alle immagini.  Per creare una storia occorre che nasca un problema nella relazione, qualcosa da risolvere: uno legge il giornale, l’altro glielo prende; c’è chi si fa un selfie e qualcuno lo prende in giro, ecc.
Dopo Alessia propone dei luoghi e a gruppi si creano delle "cartoline" che ad un certo punto si animano: in spiaggia, al cinema, a scuola, sull’autobus…
Infine propone un’improvvisazione: sul palco iniziano in tre e man mano che uno esce entra un personaggio diverso. E alla fine ci salutiamo con un abbraccio.
In conclusione ci diciamo che cosa ci ha dato questo laboratorio:
"E' stato molto divertente, abbiamo imparato ad esprimere meglio le emozioni e ciò che siamo, a dare più senso a quello che diciamo, a dare un senso alle storie. Ci è servito a superare la paura di esprimerci e di essere giudicati, a sentirci più liberi di dire ciò che proviamo, a mettere in azione l’immaginazione e usare meglio il corpo. Qualcuno dice: “Ora mi arrabbio meglio”. Altri confermano che ci è servito per imparare a gestire meglio le emozioni e ad esprimerle meglio col corpo e con i gesti.
Siamo felici di questa bellissima esperienza!


giovedì 11 maggio 2017

Gita in Trentino

Il 4 maggio al mattino siamo partiti con le altre quarte per una gita scolastica a Rovereto e Trento.
Dopo aver salutato i genitori siamo saliti sul pullman e siamo partiti per Rovereto. E’ stato triste ed emozionante.
Dopo un’ora abbiamo iniziato a lanciarci il foulard di Giorgia  per giocare fino a quando il bus non si e’ fermato in una stazione di servizio per fare una merenda. Mezzora dopo ci siamo rimessi in viaggio. Ad un certo punto siamo entrati in un meraviglioso paesaggio di montagna dove abbiamo visto le Prealpi e le Alpi con la cima innevata.
Dopo poco tempo siamo  arrivati a Rovereto e con una piccola camminata abbiamo raggiunto l'ostello: l’”Ostello di Rovereto”.
Siamo usciti dall’ostello e le maestre hanno deciso di fare una passeggiata  nel centro storico di Rovereto. Abbiamo percorso un viale circondato da negozi, poi siamo arrivati davanti a una chiesa bianca e arancione con una scritta e un disegno:la scritta è antica e dice che la chiesa è  dedicata a San  Marco,il disegno rappresentava un leone alato con una pergamena in mano. Davanti alla chiesa abbiamo scattato delle foto.
Ci siamo incamminati fino ad arrivare a una scalinata che ci ha portato al museo della guerra dove abbiamo sentito l'allarme che usavano durante la guerra per avvertire quando arrivavano i bombardieri.
Abbiamo pranzato in ostello e, visto che pioveva, non siamo andati nel bosco ma al museo civico. Siamo entrati e la nostra prima impressione era che non ci volevamo entrare. Il primo laboratorio che abbiamo fatto in realtà era una visita guidata sugli animali e le loro zampe.
Appena abbiamo finito la visita abbiamo visto un vitello a 2 teste impagliato, poi abbiamo cominciato un laboratorio sulle piante:
ci hanno spiegato che le piante sanno comunicare tra loro e lo fanno per aiutarsi e avvertire dei pericoli. Più tardi abbiamo iniziato un altro laboratorio sul baco da seta e sulle farfalle.
Usciti di lì abbiamo fatto un altro giro per Rovereto.
Quando siamo arrivati all’ ostello un signore ci ha dato i pass per aprire le porte delle nostre belle camere, poi abbiamo preparato i letti e abbiamo messo a posto i vestiti. Dopo siamo scesi giù per la cena: abbiamo mangiato la pasta al pomodoro e la carne con le patate e le verdure.
In seguito siamo andati all’ultimo piano dove abbiamo fatto un video per salutare i nostri genitori.
Infine siamo andati nelle nostre camere per riposare e ci siamo preparati per dormire anche se alcuni hanno giocato e altri sono andati  direttamente a letto! È stata un’esperienza bellissima!!!

Il mattino dopo con il bus siamo andati al Muse di Trento che è un museo di scienze  naturali. Al Muse ci sono 5 piani che rappresentano le diverse altitudini e il più alto rappresenta la cima di una montagna, quindi cambiano gli animali rispetto al clima che c’è nei diversi ambienti.
Abbiamo partecipato ad una visita guidata su come comunicano gli animali.Abbiamo visto tanti animali taxidermizzati. La guida ci ha letto delle lettere su dei problemi degli animali ad esempio quella del postino che aveva paura che il cane lo sbranasse.
Successivamente ci ha spiegato due cose importanti:
   - La lotta fra i cervi maschi per conquistare le femmine, ha detto che ogni tanto invece di fare la lotta fisicamente fanno la gara di chi bramisce di  più a lungo.
- L’ ululato dei lupi serve per dire “ho trovato cibo” o “aiuto.” Abbiamo anche scoperto che le formiche per trovare il formicaio lasciano puzzette molto puzzolenti. Di seguito abbiamo fatto un gioco. Come ultima cosa abbiamo toccato il ghiacciaio freddo e vero: era bellissimo!
Infine siamo andati in un ristorante lì vicino e abbiamo mangiato delle buonissime lasagne e carne con patate.


Dopo pranzo siamo tornati al Muse e abbiamo fatto un laboratorio, "assaggi di matematica" : divertente ma soprattutto strano.
Poi con le maestre abbiamo visitato il museo. Prima di tornare a casa abbiamo mangiato il gelato: -Che buono!
Sull'autubus Giorgio, ubriaco di gelato alla coca cola, diceva cose sciocche. Infine Paola ci ha dato la spilla del Muse e siamo arrivati.

E' STATA LA GITA PIU' BELLA DELLA NOSTRA VITA!












martedì 2 maggio 2017

Progetto di educazione ambientale "La Piccola Cassia"

Dato che quest'anno il filo conduttore delle nostre attività è il viaggio, come laboratorio del Parco la maestra ha scelto il percorso "La piccola Cassia". In tre incontri abbiamo esplorato quest' antica strada che percorrevano pellegrini e altri viaggiatori diretti a Roma. Ci siamo messi nei panni soprattutto di chi compiva (e compie ancora oggi) un pellegrinaggio verso un luogo sacro (in questo caso Roma) per motivi religiosi: chiedere perdono dei peccati o una grazia particolare, dimostrare semplicemente la propria fede.
Nel primo incontro Francesca (la bravissima esperta che ci ha accompagnato) ci ha parlato di questa strada romana che si collega alla Cassia che porta da Firenze a Roma. Inoltre ci ha portato le CTR (le Cartine Tecniche Regionali) per studiare i percorsi che faremo e per imparare ad orientarci con questo tipo di cartina. E' stata un'attività molto utile.
Nel secondo incontro, carta alla mano, abbiamo percorso un piccolo tratto della piccola Cassia, partendo a piedi dalla scuola.


Dal parcheggio di Monteveglio siamo saliti verso l'Abbazia del borgo, attraversando un bosco verdissimo e arrampicandoci per un sentiero molto ripido. Arrivati al borgo, siamo discesi passando dietro il cimitero fino allo stagno didattico, dove ci siamo fermati a fare merenda e ad ammirare la vita di questo specchio d'acqua. Quanta vita nascosta!
Dopo siamo scesi verso il rio Ramato attraverso un sentiero ripidissimo e immerso nel verde: sembrava di essere in una foresta tropicale...che avventura!
Infine nell'ultimo tratto abbiamo costeggiato il rio Ramato all'interno del bosco che ormai conosciamo bene e amiamo! Lungo tutto il percorso Francesca ci ha fatto riflettere sul paesaggio e ci ha fatto andare indietro nel tempo e immaginare la fatica dei viaggiatori di tanto tempo fa; ci ha raccontato tante cose interessanti e letto dei documenti dell'epoca.

Nell'ultimo incontro abbiamo camminato in un altro tratto della Piccola Cassia: da Monte Budello fino a via San Michele, vicino a Castello di Serravalle. E' stata un'altra escursione emozionante, con paesaggi incredibili e più ampi rispetto al percorso precedente. Ci siamo inebriati di natura e luce!
 

Spesso ci siamo fermati a prendere appunti e a fare schizzi del paesaggio per osservarlo e memorizzarlo meglio. Abbiamo trovato tanti fiori e vissuto la fatica degli antichi viaggiatori, anche se noi, a differenza di loro, abbiamo fatto solo una breve ma intensa camminata!
E’ stato emozionante fare dei percorsi nuovi e bellissimi e soprattutto farli insieme. Abbiamo imparato come si viaggiava un tempo: è stato come trasformarsi nei pellegrini di un tempo. E’ stato un viaggio unico perché abbiamo esplorato strade antiche e scoperto tante informazioni sugli antichi viaggiatori. Ci sono piaciute le storie raccontate da Francesca, le sue spiegazioni e i documenti antichi che ci ha dato e letto. Abbiamo imparato a leggere le mappe di un territorio. E’ stato interessante anche osservare la vita dello stagno e trovare tanti tesori della natura. Grazie!