lunedì 15 maggio 2017

Il laboratorio teatrale

Quest'anno abbiamo fatto un'esperienza nuova: un laboratorio teatrale. E' stata un'avventura forte che ci ha fatto crescere. Il laboratorio si è sviluppato in 5 incontri di due ore ciascuno.

Nel primo incontro Bibi, l'esperta del Teatro delle Temperie, ha proposto giochi di presentazione e alcune attività di riscaldamento che sviluppano l'attenzione e la concentrazione, come il gioco del pistolero.
Poi abbiamo parlato di cos'è il teatro e di quali sono gli elementi importanti: degli attori o marionette che presentano i personaggi, un pubblico, una storia, uno spazio.  Quindi abbiamo iniziato ad esplorare lo spazio e a occuparlo in modi diversi con giochi come quello della zattera.
Infine a gruppi abbiamo preparato delle scenette e le abbiamo presentate agli altri: insieme abbiamo capito che cosa andava bene e cosa invece non si capiva.
 Nel secondo incontro abbiamo fatto diverse attività di riscaldamento continuando a lavorare sullo spazio e il corpo: camminare consapevoli degli altri, fermarsi e ripartire insieme, ascoltare il gruppo o, in coppia, muoversi insieme all'altro imitandolo. Esercizi che aiutano la concentrazione, l'osservazione e la capacità di mettersi in relazione con gli altri.
Abbiamo lavorato su come rendere visibile lo spazio: Bibi ci ha proposto di entrare in scena e con i nostri gesti rendere visibile un ambiente e un'azione che avevamo immaginato. E' stato interessante capire come renderlo più chiaro e comprensibile a chi ci guarda. E' stato arricchente per la nostra immaginazione.

Il terzo incontro è iniziato silenziosamente e con una musica che ci ha invitato a concentrarci sulle immagini che Bibi creava coi gesti e che dovevamo imitare stimolando la nostra immaginazione. Ci siamo immersi in questo momento intenso!
Poi camminando nello spazio passavamo dalla posizione neutra a quella di una situazione suggerita da Bibi: sono stanco, mi hanno rotto un gioco, mi hanno accusato ingiustamente, entro in casa senza farmi sentire,ecc.  Un bell'esercizio per gestire meglio il proprio corpo. Abbiamo anche iniziato a lavorare sulle emozioni: sentirle e comunicarle agli altri. Ecco una delle attività che abbiamo realizzato: un bambino entra in scena con un'emozione, apre una scatola e in base a ciò che vede la sua emozione  cambia. Con questi giochi impariamo a vivere ed esprimere le emozioni usando la nostra immaginazione.
Nel  quarto incontro lavoriamo sul personaggio e sulla relazione: è la relazione che crea una storia. Uno entra in scena con un personaggio e gli altri improvvisano per creare una relazione. Bibi ci propone un esercizio per esprimere il carattere: camminando nello spazio dobbiamo sentire la pesantezza o la leggerezza, la lentezza o la velocità, la grandezza o la piccolezza, e percepire con quali caratteri sono in relazione: il timido, l'aggressivo, l'ansioso, l'estroverso, il vanitoso, ecc.
Poi ognuno entra in scena rappresentando uno di questi caratteri e infine in gruppo si rappresenta una scena, ognuno con il suo carattere. Bravissimi!
Nell'ultimo incontro insieme ad Alessia ripassiamo gli elementi del teatro: il luogo, il personaggio, l’emozione e la relazione che crea la storia.
In cerchio ripercorriamo gli esercizi già fatti che ci aiutano a sviluppare concentrazione e riflessi: ci passiamo una pallina immaginaria, ci presentiamo trasformando il nostro corpo in un personaggio e cambiando la voce; giochiamo “al come se”, sentendo veramente le emozioni e con quella sensazione dobbiamo dire il nostro nome: la tristezza, la noia, la preoccupazione, ecc. Sempre giocando “al come se” immaginiamo delle situazioni e ci muoviamo di conseguenza ("se io vedo e sento quella situazione allora la vedranno anche gli altri") : in una stanza al buio, sotto la pioggia senza ombrello, nel bosco la sera, come se foste in un palazzo di cristallo, in spiaggia d’estate...
Poi mettiamo in scena la relazione: un bambino entra scegliendo personaggio, emozione e luogo e lo mostra in un fermo immagine; il secondo entra e si mette in relazione con il primo sempre con un’immagine immobile. Alessia poi propone di dare vita alle immagini.  Per creare una storia occorre che nasca un problema nella relazione, qualcosa da risolvere: uno legge il giornale, l’altro glielo prende; c’è chi si fa un selfie e qualcuno lo prende in giro, ecc.
Dopo Alessia propone dei luoghi e a gruppi si creano delle "cartoline" che ad un certo punto si animano: in spiaggia, al cinema, a scuola, sull’autobus…
Infine propone un’improvvisazione: sul palco iniziano in tre e man mano che uno esce entra un personaggio diverso. E alla fine ci salutiamo con un abbraccio.
In conclusione ci diciamo che cosa ci ha dato questo laboratorio:
"E' stato molto divertente, abbiamo imparato ad esprimere meglio le emozioni e ciò che siamo, a dare più senso a quello che diciamo, a dare un senso alle storie. Ci è servito a superare la paura di esprimerci e di essere giudicati, a sentirci più liberi di dire ciò che proviamo, a mettere in azione l’immaginazione e usare meglio il corpo. Qualcuno dice: “Ora mi arrabbio meglio”. Altri confermano che ci è servito per imparare a gestire meglio le emozioni e ad esprimerle meglio col corpo e con i gesti.
Siamo felici di questa bellissima esperienza!


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