giovedì 30 novembre 2017

Le civiltà delle Terramare

Oggi siamo andati al Parco archeologico della Terramara di Montale, in provincia di Modena, per scoprire come vivevano anticamente alcuni popoli del nostro territorio.
All'inizio la guida ci ha parlato di come vivevano i popoli della Terramare.
  
Poi abbiamo visitato le capanne ricostruite dei popoli della Terramare.
Infine abbiamo fatto un laboratorio archeologico dove abbiamo
tolto la sabbia dai reperti finti.
Al pomeriggio abbiamo messo insieme le informazioni e abbiamo  costruito il quadro della civiltà delle Terramare.

La civiltà della Terramara di Montale

Chi erano?
“Terramara” deriva da “terra marna” che vuol dire terra fertile: il legno e i resti delle capanne di questi villaggi si decomposero e formarono tanti strati di terra fertile. 
Il nome è stato dato recentemente dagli archeologi quando hanno scoperto questa civiltà.
Il luogo e il periodo storico
Le civiltà delle Terramare si svilupparono dal 1600 a.C. al 1200 a.C. a Montale e in tutta la pianura Padana. L’ambiente era pianeggiante e boscoso e disboscarono la zona per costruire dei villaggi. 
Nel 1200 a.C. circa queste civiltà entrarono in crisi, si ipotizza che ci sia stato un periodo di siccità. Per 300 anni la pianura Padana rimase disabitata fino all’arrivo di altri popoli. 
Il villaggio
Il villaggio era circondato da un fossato pieno d’ acqua creato dall’ uomo .
Il terreno era grande 1 ettaro(10.000mq).
Conteneva dai 150 ai 180 abitanti.
Il viaggio era costituto da una piazza , attorno c’ erano le abitazioni delle persone, disposte in file ordinate ; e per proteggersi costruivano una recinzione in legno, sopra il terrapieno in un muro in terra. Al di fuori del villaggio c’ erano i campi coltivati e alberi da frutto. Nel bosco vivevano  gli animali selvatici come i cervi.
Le capanne 
Le capanne erano di legno ed erano rialzate dal terreno perché era umido.
Venivano sorrette da pali di legno. Le pareti avevano un intonaco fatto di fango, sterco di animali e paglia.  Il tetto era composto da canne legate tra loro. 
All’interno della capanna c’era: un focolare, un forno (a volte era all’esterno), un soppalco che utilizzavano come magazzino, dove tenevano le scorte di cibo.b

Avevano due letti: uno piccolo per il capo e uno grande per il resto della famiglia.La capanna del contadino aveva un piccolo spazio per il suo laboratorio in cui teneva  e costruiva gli attrezzi da lavoro, a differenza della capanna del guerriero che aveva il laboratorio del metallurgo.
Attività economiche
Erano agricoltori e coltivavano: grano, fave, lino, lenticchie e cicerchia; allevavano maiali,buoi,cavalli,pecore,capre e mucche.

Praticavano poco la caccia e la pesca.
La società
La società era divisa in tre gruppi o classi sociali: 
il gruppo più importante era quello dei guerrieri perché difendevano il villaggio e usavano il pugnale, la spada e il giavellotto (che veniva lanciato da lontano perché era sottile e leggero), infine la lancia che usavano nei combattimenti corpo a corpo. 
Inoltre c’erano i fabbri che costruivano le armi in bronzo, degli attrezzi agricoli e degli strumenti della vita quotidiana, per esempio il rasoio per farsi la barba. 
Infine i contadini che erano un po’ meno ricchi degli altri e in casa avevano un telaio che utilizzava la moglie in primavera andavano a raccogliere le corna dei cervi per costruirsi gli attrezzi. 
Alimentazione
Nell’età del bronzo si mangiava molta frutta, cereali e poca carne. La carne che mangiavano era quella degli animali che allevavano quindi buoi, maiali, pecore, capre e di qualche animale selvatico. Come frutta mangiavano il frutto del corniolo e poi cereali e legumi: fave, orzo, grano,. Con i cereali facevano le zuppe e il pane
Abbigliamento
Le donne indossavano una tunica bianca fermata con uno spillone di bronzo e con una cintura, solo le mogli dei guerrieri potevano permettersi una spilla con l'  ambra.
Mentre gli uomini portavano una tunica chiara che arrivava fino alle caviglie con un mantello marrone.
Materiali
I principali materiali erano: legno, canne palustri, paglia,sterco di animali,palchi di cervo,fango (argilla) ,pelli,bronzo,lana e lino. Con  questi materiali costruivano attrezzi da lavoro, armi, attrezzi  agricoli,oggetti per la cura personale .
Conoscenze
Gli abitanti della Terramara erano esperti nella fabbricazione degli utensili in bronzo fabbricavano dei bellissimi oggetti in legno, palco di cervo , cuoio; realizzavano dei tessuti in lino e lana, lavoravano  l'ambra. 

mercoledì 29 novembre 2017

mostra di Gino Pellegrini

Oggi siamo andati a Bazzano a vedere una mostra dell'artista locale Gino Pellegrini e abbiamo fatto un laboratorio sulle scritture, prendendo spunto anche dal suo lavoro.
La mostra era molto bella e ci sono piaciuti tanti aspetti: 
"Mi ha colpito il quadro del signore di colore che si ribellava alla guerra". (Arturo G)
"Mi sono piaciuti i quadri che si basavano sugli Indiani d'America "(Valentina)
"Le opere che mi hanno colpito di più sono i telai decorati da elementi naturali come:bastoni, foglie e terra." (Francesca )
"Della mostra mi ha colpito tutto ma specialmente i quadri con i disegni che sembravano veri".(Alessandra).
"Della mostra mi hanno colpito di più i quadri degli Indiani, la grande cassaforte e i telai."(Laura)
"Mi hanno colpito di più: le tele con la scritta bianca e lo sfondo colorato, le piastrelle con le foglie secche e i quadri con l'effetto 3D dato dall' ombra."(Anna)
A me sono piaciuti tanto i dipinti degli indiani.  ( Emna )
mi hanno colpito i quadri con materiali naturali e anche i colori delle foglie.(Giorgia)
A me ha colpito di più i quadri di Gino Pellegrini in particolare la cassaforte. ( Andrea T. )
Mi hanno colpito di più i quadri con degli Indiani perché erano disegnati e dipinti benissimo.(Giorgio)
Mi hanno colpito di più i colori e le sfumature dei quadri di Gino Pellegrini perchè usava colori forti. ( Leonardo.T.)
A me della mostra mi sono piaciuti molto i quadri con gli elementi naturali e quelli con gli Indiani d' America. (Alice).

Che cosa abbiamo voglia di sperimentare dopo aver visto questa mostra?
"Mi  viene voglia di dipingere dei quadri con il suoi colori e il suo stile". (Arturo G)
"Dopo aver visto i diversi quadri mi e' venuta voglia di dipingere"(Valentina)
"Dopo aver guardato la mostra mi viene voglia di fare un telaio con elementi naturali come quelli di Gino Pellegrini. "(Francesca ).
"Mi sono piaciuti perchè mi è venuta voglia di riprodurne migliaia e portarmeli a casa".(Alessandra).  " Ho voglia di rivederli centinaia di volte perché erano meravigliosi".(Laura)
"Mi viene voglia di fare un dipinto mescolando le sue tecniche e un tappeto."(Anna)                             "Mi hanno colpito di più i dipinti degli Indiani con quei colori vivaci le mutande che da lontano sembravano vere."(Christian)trquelli di Gino Pellegrini , in particolare quello quando in cui un indiano che stava suonando la fisarmonica (Emna)
Mi viene voglia di  toccarli e farli anche io(Giorgia)
Mi viene voglia di dipingere la cassaforte ( Andrea T. )
Mi viene voglia di fare dei disegni con il suo stile.(Giorgio)
Mi viene voglia di vedere di nuovo la mostra perchè mi è piaciuto tanto. ( Leonardo.T.)
Dopo la mostra mi è venuta voglia di dipingere, disegnare e creare. (Alice).
A me mi ha colpito di più i dipinti della cantina tipo la cassaforte e quel signore di colore che era coaggioso.  Dopo aver visto la mostra mi viene la voglia di diventare un pittore e le mutande. ( Leonardo Poli )
Mi viene voglia di ristudiarli ancora una volta, solo piu' attentamente per riprodurli . (Alessandro Donini )

martedì 28 novembre 2017

Le macchine alessandrine

Oggi al Museo del Patrimonio Industriale abbiamo fatto un laboratorio sulle macchine inventate da Archimede ed Erone.
All'inizio l'esperta ci ha parlato di Archimede, della città di Alessandria d'Egitto e della sua importanza: aveva un faro alto 140 m, la biblioteca più grande del mondo antico e il Museo dove gli scienziati greci studiavano e realizzavano le loro invenzioni.
Abbiamo scoperto che Archimede era molto curioso e appassionato di scienza.
Ha inventato una macchina, la coclea, che riusciva a trasportare l'acqua dal basso verso l'alto attraverso una spirale che girando trasporta l'acqua.
Abbiamo visto anche il funzionamento delle macchine di Erone: dentro una sfera di rame appesa c'era dell'acqua che veniva riscaldata e trasformata in vapore che usciva dai bocchettoni e in questo modo faceva girare la sfera. Erone ha così scoperto che il vapore è un energia che può spostare le cose.
Alla fine in tre gruppi abbiamo costruito una catapulta (inventata da Archimede) usando dei pezzi di legno già pronti e degli elastici. La catapulta funziona in base al meccanismo della leva: con un appoggio e un oggetto usato come leva e si può sollevare qualsiasi cosa.
Come diceva Archimede: "Datemi una leva e vi solleverò il mondo".